Riceviamo questa testimonianza e pubblichiamo ringraziando per la condivisione.
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Abbiamo voluto scrivere questa testimonianza per condividere con chi vorrà leggere le meraviglie che la Provvidenza di Dio può operare in ciascuno di noi.
Tutti forse conoscono quei passi delle Scritture dove Gesù dice che Dio si occupa dell’erba dei campi, e che Salomone, nonostante tutta la sua gloria, non vestiva come i fiori dei campi. E ancora, che delle cose del mondo – di cosa mangeremo, cosa berremo, o come ci vestiremo – si preoccupano i pagani, mentre noi non ce ne dovremmo preoccupare. Dobbiamo cercare prima il regno di Dio, e tutte queste cose ci verranno date in aggiunta (Matteo 6,25-33).
Abbiamo sentito tante storie di provvidenza, situazioni davvero miracolose in cui persone che vivevano per cercare il regno di Dio ricevevano meravigliosamente dei doni e tutto ciò che gli serviva per vivere. Inoltre, abbiamo ascoltato tante testimonianze di famiglie che, secondo logiche mondane, non potevano permettersi di donare ciò che avevano. Eppure, sceglievano di fare donazioni per cause sante e, come risultato, ottenevano molto di più di quanto avessero donato.
Queste storie fermentavano dentro i nostri cuori, producendo quel lievito della fede che voleva superare un po’ se stessa. In parole povere, desideravamo anche noi vivere quello che avevamo sentito in queste storie, e soprattutto capire se veramente è così, oppure se avere fede in queste cose significasse un’esagerazione o, peggio, una superstizione.
Ecco che, qualche giorno fa, abbiamo conosciuto, per vie virtuali, l’opera di alcune persone che oltre alla loro attività lavorativa, hanno dedicato tutta la loro vita all’evangelizzazione.
Uno di loro predica e testimonia spesso come il dare tutto a Dio risulti sempre in grandi benedizioni, molto più grandi di quelle che possiamo immaginare. Abbiamo scoperto che questo gruppo ha creato una fondazione che opera nei paesi più poveri, come il Pakistan e il Bangladesh, per riscattare numerose famiglie – e non solo – dalla schiavitù. Infatti, in quei paesi, certe forme di schiavitù sono ancora perfettamente previste.
Scorrendo la pagina su internet, abbiamo visto i volti e le foto delle famiglie riscattate, gli orfanotrofi che hanno costruito con i soldi con cui Dio li ha benedetti, le case per le vedove, e molto altro. Inoltre, raccolgono donazioni affinché quest’opera possa crescere sempre di più.
Una volta vista questa testimonianza, abbiamo tanto desiderato fare quel passo: il passo di donare ciò che avevamo. Noi, in questo periodo della nostra vita, viviamo con molto poco e arriviamo a malapena a fine mese. Tuttavia, desideravamo provare, gettando le reti sulla parola di Dio.
Sul conto ci rimanevano circa 60 euro verso fine mese, anche perché avevamo avuto un periodo con molte spese e alcuni imprevisti. Secondo le logiche del mondo, e anche la nostra logica, la nostra ragione, la nostra prudenza, sarebbe stato molto inopportuno spendere quei 60 euro, che magari sarebbero serviti per una spesa o per qualche necessità imminente. Tuttavia, una sera ci siamo detti, con mia moglie: “Ok, lo facciamo.”
Forse per indecisione o un po’ di timore, abbiamo rimandato la donazione alla mattina successiva. La misericordia di Dio, che forse sapeva benissimo che avevamo bisogno di un piccolo incoraggiamento, ci ha lasciato una sorpresa al risveglio.
Infatti, appena aperto il telefono, abbiamo scoperto, con grande stupore, che un sussidio dello Stato che aspettavamo da molti mesi – e di cui non avevamo certezza – era appena arrivato sul nostro conto. Si trattava di circa 125 euro.
A quel punto, abbiamo deciso di realizzare la donazione che, comunque, avevamo intenzione di fare quella mattina (o almeno così voglio sperare). Abbiamo versato i 60 euro sul conto di questa fondazione.
Quello stesso pomeriggio, abbiamo incontrato una nostra vicina di casa che, da tempo, desiderava farci un piccolo regalo. Ecco che, in occasione dei regali di Natale e di altre spese, ha deciso di farci un dono di 120 euro circa.
Come se non bastasse, sempre quel giorno, un familiare che da tempo desiderava farci un dono ha deciso di regalarci altri 125 euro circa per la nostra famiglia.
Tutte cose inaspettate, tutte cose che nessuno ci doveva, ma che sono arrivate esattamente in corrispondenza di quella parola – quella rete gettata sulla parola di Dio – che dice che non ci mancherà nulla. Anzi, che dice che chi lavora per il Regno otterrà anche queste cose.
Questo ci ha fatto capire una cosa importante: non dobbiamo temere di perdere qualcosa se è per la causa del Regno di Dio. La realtà soprannaturale – che diceva il cardinal Cafarra è urgente riscoprire – è più concreta della realtà naturale, della realtà materiale. È urgente riscoprire che tutte le promesse di Dio sono autentiche, da vivere, realizzabili e vere, proprio perché ce le ha fatte il Signore.
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