Il modo per diventare santi è sempre quello: da sempre, fino ad oggi. Carlo era un giovane che, pur vivendo nella nostra epoca dominata dal progresso tecnologico più di ogni altra, ha compreso come la ricerca di Dio senza compromessi e con tutto sé stesso fosse l’unico modo per giungere alla santità, essere felici sopra ad ogni immaginazione e promessa del “mondo” e vivere la vita in vera pienezza.
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Oggi ricordiamo il beato Carlo Acutis (Londra, 3 maggio 1991 – Monza, 12 ottobre 2006) che è stato uno studente italiano. Un “ragazzo come noi” (per usare le parole di una famosa canzone italiana) ma migliore di noi. Era innamorato di Dio come pochi a quella età. Ogni giorno prendeva parte alla Santa Messa e recitava il Santo Rosario. Frequentò le scuole cattoliche (era bravo, anche se non era il primo della classe) e fece opere di carità per i bisognosi. Usò l’informatica come mezzo per evangelizzare. Ideò e organizzò la mostra sui miracoli eucaristici nel mondo per far conoscere le meraviglie di Dio. Mostra che è già arrivata in tutti i continenti. Morì giovanissimo nel 2006. Si ammalò improvvisamente di leucemia fulminante, a causa della quale morì il 12 ottobre, in soli tre giorni, presso l’ospedale San Gerardo di Monza, dopo aver offerto le sue sofferenze per il Papa Benedetto XVI e per la Chiesa. I resti mortali sono oggi ad Assisi.
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