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Si sa, l’estate è tempo di letture, avventure, rilassamento, ma anche di molto altro…è spesso, infatti, tempo di riflessioni e pensieri che ci motivano a nuovi inizi e nuovi propositi. Condivido con voi qualche pensiero che mi è sorto durante le lunghe passeggiate solitarie sulla battigia del mare di Venezia. Mentre camminavo sulla sabbia, con il rumore delle onde che mi accarezzava, l’occhio mi cadeva spesso sulle giovani adolescenti di oggi: inevitabile guardare al loro modo di atteggiarsi e vestirsi e non pensare a quelle che saranno le donne del domani e a quelle che, invece, erano le donne di ieri. Il confronto con la mia adolescenza sembra marcare un lasso di tempo di decenni, invece sono passati appena pochi anni. Pur consapevole che il confronto non è mai troppo produttivo – ogni epoca e ogni età ha i suoi lati positivi e negativi, le sue virtù e le sue colpe – mi chiedo verso quale futuro la società mondana attuale stia traghettando il cuore delle donne da sempre e per sempre assetato di senso? Penso abbiamo ormai fatto tutti l’abitudine a vedere il corpo delle donne così in mostra da chiederci: quale bisogno di attenzione una ragazza deve avere per ricercarla al prezzo del pudore? La risposta più banale – e allo stesso tempo odiosa che si possa sentire – è la classica “ormai i tempi sono cambiati, il mondo va così”. Eppure, senza dilungarmi in lunghi pensieri, mi chiedo con un velo di tristezza perché l’immagine della donna ha perso quella dignità e quella maestà che le impongono di vivere all’altezza della sua regalità, della sua femminilità e maternità. Cosa spinge una ragazza ad accettare il compromesso di denudarsi di fronte a tutti per attirare l’attenzione? E che attenzione attira? “Non mostri la sua bellezza a qualsiasi uomo”, si legge in Siracide 42,12. Non hanno dei genitori, degli educatori che vegliano su di loro?
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Delle donne anziane dice S. Paolo “sappiano piuttosto insegnare il bene, per formare le giovani all’amore del marito e dei figli, ad essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti”, Tito 2, 3-5.
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A tal proposito, condivido con voi alcune riflessioni sicuramente da riporre al centro dell’educazione delle giovani fanciulle, ognuno di noi ne ha di sicuro qualcuna attorno. Perché non parlargliene?
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Tutto attorno porta le donne a concentrarsi sulla loro soddisfazione, l’appagamento, l’apparenza estetica, il riconoscimento sociale etc., ma il cuore della donna è stato creato per molto altro, o meglio, molto di più. Diceva S. Teresa Benedetta della Croce: “L’anima della donna è modellata come un rifugio in cui altre anime possono dispiegarsi”. Chi oserebbe dire che Madre Teresa di Calcutta era brutta? Credo davvero in pochissimi, se non nessuno. Madre Teresa era meravigliosa, radiosa nel volto, tutti desideravano avvicinarla. Nessun potente della terra, nessuna star del cinema, nessuno di coloro che l’hanno incontrata per caso in aereo ha passato un momento insignificante accanto a lei. Tutti sono stati toccati dalla sua luce, dalla Bellezza che promanava dalle sue parole. Non ci mancano per caso persone così?
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L’anno scorso ho avuto occasione di incontrare Wanda Poltawska, medico e stretta amica di Giovanni Paolo II, la quale mi ha detto una frase che mi è rimasta profondamente impressa ovvero che il Papa aveva scritto così tanti documenti sulle donne, perché vedeva proprio nella superficialità delle donne il male del nostro secolo.
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“Il mondo uccide il cuore di una donna quando le insegna ad essere resistente, efficiente e indipendente. Tristemente, anche la cristianità ha ugualmente perso il cuore delle donne. Cammina nella maggior parte delle chiese in America, dai un occhio attorno a te e chiediti: che cos’è una donna cristiana? Ancora, non ascoltare a quello che ti viene detto, ma guarda a quello che hai attorno. Non ci sono dubbi su questo: dovrai ammettere che una donna cristiana è una donna…. stanca. Tutto quello che abbiamo offerto all’anima femminile sono pressioni ad essere “una buona servitrice”. Nessuno sta combattendo per il cuore della donna; non ci sono grandiosi avventure da avviare per lei; e ogni donna dubita fortemente di avere all’interno di sé una qualche bellezza da scoprire”, tratto da “Wild at heart” di John Eldrege.
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Nella seconda parte dell’articolo (disponibile domani!), vi sarà tradotta l’omelia del beato Cardinal Wyszynski alle ragazze polacche (e del mondo). Cosa desidera il cuore di una donna? Come raggiungere la pienezza della femminilità e della felicità, in un mondo che alle donne suggerisce tutto e il contrario di tutto? Come ritrovare la direzione che riempirà il cuore delle donne? Non perdetevi l’articolo di domani, con le parole del Cardinal Wyszynski!
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