La Russia ritornerà cattolica?

“Quando avverrà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria? E che ruolo avrà la Russia?”

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Bisogna partire dal presupposto che la Russia è stata cattolica nel momento del suo ingresso ufficiale nella Cristianità. Ingresso avvenuto convenzionalmente nel 988, anno in cui Vladimir I di Kiev si fece battezzare (il cristianesimo era già arrivato comunque in Russia; la stessa Ol’ga, nonna di Vladimir, era cristiana). Lo scisma definitivo fra cattolici e ortodossi è avvenuto infatti nel 1054, quindi successivamente al battesimo di San Vladimir (santo sia per i cattolici che per gli ortodossi). Ma ovviamente il mondo degli slavi d’oriente guardò con ammirazione a Costantinopoli sin da subito, quindi la cultura e i riti furono quelli dei “Greci” sin dall’inizio. Sul luogo e le modalità in cui avvenne il battesimo del Gran Principe di Kiev abbiamo più versioni, ma non mi soffermerò su queste in questa sede. La conversione della Russia dal politeismo (la Rus’ di Kiev nacque all’incirca nell’860 dall’incrocio dell’elemento germanico dei Variaghi svedesi e dell’elemento slavo autoctono) al cristianesimo ovviamente avvenne con gradualità, sia per motivi temporali (le usanze pagane, soprattutto all’inizio, tendono a convivere con il nuovo culto cristiano, e così per secoli se ne hanno tracce nelle usanze dei popoli finché la “nuova” religione non riesca a mettere del tutto da parte quella vecchia) sia per motivi territoriali: il territorio in cui diffondere il cristianesimo era vastissimo, e lo Stato russo ha impiegato secoli per raggiungere i confini attuali (perdendo però alcuni territori importantissimi per la storia russa, compresa quella Kiev che fu una delle città più importanti della Russia medievale e che oggi è invece capitale di un altro Stato).

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Durante il regno di Ivan III (che fu lunghissimo: ben 43 anni, dal 1462 al 1505) si diffuse l’idea che Mosca fosse la Terza Roma, erede della Seconda Roma (che sarebbe Bisanzio). Questo perché Ivan III di Russia, Gran Duca di Mosca, sposò Sofia Paleologa, che fu nipote di Costantino XI, l’ultimo Imperatore di Costantinopoli. Ivan reclamò quindi l’eredità storica, religiosa e imperiale della città. La Russia ebbe a soffrire diverse invasioni straniere (Mongoli e Polacchi) fino a quando non divenne a tutti gli effetti una potenza mondiale (con Pietro I di Russia, detto il Grande). Nel 1833 (ai tempi dello zar Nicola I), il ministro dell’Istruzione Sergej Uvarov elaborò l’ideologia statale basata sul trinomio “Ortodossia, Autocrazia e Nazionalità”. La cultura ortodossa era molto radicata nella coscienza russa (l’Ortodossia fu religione di Stato), nonostante non siano mancati tentativi di vedere nell’unione religiosa con Roma una scelta da fare con urgenza, come nel caso di Solov’ëv (filosofo, teologo, poeta e critico letterario). Dal 1905 esiste una Chiesa greco-cattolica russa, quella dell’esarca Leonid Ivanovič Fëdorov, beatificato da San Giovanni Paolo II. Stiamo parlando di una minoranza religiosa. Come mai quindi chi sta scrivendo queste parole ha ipotizzato che una conversione della Russia al Cattolicesimo sia possibile? La risposta sta nei messaggi che dal Cielo ci sono stati dati.

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La Madonna a Fatima (13 luglio 1917), durante la prima guerra mondiale, disse ai veggenti:n «Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.»nn

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Di quali errori parla? Ovviamente del comunismo, ideologia che ha portato in quella nazione, e non solo lì, all’ateismo di Stato vero e proprio. Nel 1917 il comunismo prese il potere in Russia e da lì si è diffuso per il mondo intero. Il fascismo, nato in Italia, è su certi sensi da considerare un socialismo in salsa nazionale, e anche certe altre perversione ideologiche come il nazismo potremmo farle rientrare nella catena di errori del comunismo stesso.

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n Ma andiamo avanti, per l’esattezza al 13 luglio 1929 (dodici anni esatti dopo che furono dette da Maria le parole riportate sopra):nn «”Poi la Madonna mi disse: «È arrivato il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i Vescovi del Mondo, la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di Me, che vengo a chiedere riparazione: sacrificati per questa intenzione e prega». Informai di tutto il confessore, che mi ordinò di scrivere ciò che la Madonna voleva che si facesse.”»nn Sempre nel 1929 la Madonna disse a Suor Lucia, veggente di Fatima:n «Non hanno voluto soddisfare la Mia richiesta!…Come il re di Francia, si pentiranno e la faranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già sparso i suoi errori per il mondo, provocando guerre e persecuzioni alla Chiesa: il Santo Padre avrà molto da soffrire».nn L’allusione al Re di Francia sta nel fatto che nel 1689 (un secolo esatto prima della Rivoluzione Francese) una santa francese, Margherita Maria Alacoque, aveva chiesto al re Luigi XIV di consacrare la Francia al Sacro Cuore di Gesù. Non fu fatto ed avvenne la rivoluzione francese esattamente un secolo dopo.nn La Madonna ha continuato a parlare sempre sulla Russia nel corso del Novecento, in una apparizione a Medjugorje, nel messaggio del 30 ottobre 1981:nn “In Polonia tra breve ci saranno gravi conflitti, ma alla fine i giusti prevarranno. Il popolo russo è il popolo nel quale Dio sarà maggiormente glorificato. L’occidente ha incrementato il progresso, ma senza Dio, come se non fosse lui il Creatore.“n Il riferimento finale alla Polonia si riferisce secondo me all’applicazione della legge marziale che effettivamente ci fu, dal 13 dicembre 1981 al 22 luglio 1983.

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Poi il 25 marzo 1984 avvenne la famosa (e per alcuni non avvenuta) consacrazione della Russia, per volontà di San Giovanni Paolo II, il primo e finora ultimo papa slavo della Chiesa Cattolica. Il Santo Padre non nominò la Russia direttamente, e per le parole usate può sembrare che la consacrazione fosse ancora da fare: “Illumina specialmente i popoli di cui tu aspetti la nostra consacrazione e il nostro affidamento“. Forse è una questione di interpretazione? Io stesso che scrivo queste parole apprezzerei tantissimo se si rifacesse una consacrazione in maniera più esplicita e diretta. Tuttavia sembra che la Consacrazione venne accettata dal Cielo. Ma preferisco far parlare direttamente Suor Lucia, che nell’agosto 1989 ebbe a dire:nn

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La consacrazione del mondo in conformità con quanto richiesto dalla Madonna è compiuta? Il 31 ottobre 1942 la fece Sua Santità Pio XII; in seguito mi fu domandato se era in conformità con quanto richiesto dalla Madonna: io risposi di no perché mancava l’unione con tutti i vescovi del mondo. Poi la fece Sua Santità Paolo VI il 13 maggio 1967. Mi fu domandato se era in conformità con quanto richiesto dalla Madonna. Io risposi di no per lo stesso motivo: mancava l’unione con tutti i vescovi del mondo. Infine la fece Sua Santità Giovanni Paolo II il 13 maggio 1982. Quando mi fu domandato se era conforme alle richieste della Madonna risposi di no, continuando a mancare l’unione con tutti i vescovi del mondo. Allora lo stesso sommo pontefice Giovanni Paolo II scrisse a tutti i vescovi del mondo chiedendo loro di unirsi a lui; fece portare a Roma la statua della Madonna di Fatima (quella della cappellina) e il 25 marzo 1984, pubblicamente, in unione con i vescovi che vollero unirsi a lui, fece la consacrazione così come la Madonna aveva voluto. In seguito mi fu domandato se era conforme a quanto richiesto dalla Madonna e io risposi di sì. Da quel momento, la consacrazione è compiuta. Perché dunque questa esigenza di Dio di celebrare tale consacrazione in unione con tutti i vescovi del mondo? Perché è un appello all’unione di tutti i cristiani – il corpo mistico di Cristo – a capo della quale sta il Papa, unico vero rappresentante di Cristo in terra, al quale il Signore affidò le chiavi del regno dei cieli. E da questa unione dipendono la fede nel mondo e la carità, che è il vincolo che deve unirci tutti quanti in Cristo come Egli chiese al Padre: «Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato […]. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi ha mandato e che li hai amati come hai amato me» (Gv 17,21.23). Come vediamo, dall’unione dipendono la fede e la carità che devono essere il vincolo della nostra unione in Cristo, di cui il Papa è il vero rappresentante sulla terra.nn

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Tempo dopo fu padre Luís Kondor a chiedere alla suora se quella consacrazione fosse conforme a quanto richiesto. La risposta fu: «Lo è, ma ormai è tardi!». Quando il sacerdote le chiese quale segno sarebbe stato visibile dell’accettazione di Dio e del compimento della promessa, lei rispose: «Guardate verso Est. La risposta si è vista!»

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n Penso che la Russia sia entrata sotto la protezione della Madonna anche per questo.nnEffettivamente i cambiamenti avvennero.

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Quello che voglio fare notare è che le date convenzionali in cui avvenne il cambiamento sono tutte molto simboliche per noi cattolici, meno per gli ortodossi predominanti in quell’area quando non vi è una mancanza di fede. Possiamo infatti notare tali date:nn L’8 dicembre (per noi cattolici è l’Immacolata Concezione, per gli ortodossi e i comunisti sovietici invece è una data priva di significato) 1991 i capi di Russia, Ucraina, e Bielorussia s’incontrarono a Belavežskaja pušča per firmare l’accordo di Belaveža, che dichiarava dissolta l’Unione Sovietica e la sostituiva con la Comunità degli Stati Indipendenti.nn Il 25 dicembre (era il giorno di Natale, e sempre solo per noi cattolici che usiamo il calendario gregoriano invece di quello giuliano usato dagli ortodossi) 1991 alle ore 18 Gorbačëv si dimise da presidente dell’Unione Sovietica e dichiarò abolito l’ufficio, inoltre conferì tutti i poteri e l’archivio presidenziale sovietico al presidente della Russia Boris El’cin.nInfine il 26 dicembre (giorno in cui noi cattolici ricordiamo Santo Stefano, che fu il primo dei martiri cristiani per la Fede) 1991 il Soviet Supremo dell’URSS dissolse formalmente l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Martiri per la fede cristiana in Russia a causa della repressione dello Stato mi sa che non ce ne furono più da quel momento in poi.nnGli anni ’90 furono gli anni del trionfo del liberalismo occidentale in Russia. Anni di profondo disordine e caos, pieno di decadenza morale, privatizzazioni economiche con relativa ascesa degli oligarchi, perdita di territori come la Cecenia e violenti problemi dovuti al terrorismo islamista e al potere della mafia russa nelle grandi città. Poi arrivò al potere Vladimir Vladimirovič Putin (Vladimirovič è il patronimico, in quanto il padre del presidente portò pure lui il nome di Vladimir) e qualcosa in Russia è cambiato. Questo politico russo, che porta nel nome quello di San Vladimir che cristianizzò la Russia, è nato (nel 1952) in una data importante per noi cattolici, cioè il 7 ottobre (giorno della Madonna del Rosario, e data del trionfo della flotta cattolica sulle armate islamiche a Lepanto). Putin sposò Ljudmila Škrebneva, nata a Kaliningrad il 6 gennaio 1958 (giorno dell’Epifania per noi cattolici che seguiamo il calendario gregoriano, e la vigilia di Natale per gli ortodossi che seguono il calendario giuliano). I due allo stato attuale sono divorziati, come permesso dalla Chiesa Ortodossa Russa. Tutte le date nominate (fra quelle che riguardano l’URSS e quelle che riguardano l’attuale presidente della Federazione russa) sono molto simboliche per noi cattolici. Coincidenze? Volendo, per quanto sembri esagerato e andando fuori l’ambito del Cattolicesimo, potremmo aggiungere anche un’altra data: lui è diventato presidente a tutti gli effetti il 31 dicembre 1999 con le dimissioni di El’cin (da qualche mese invece era già primo ministro). Segno laico e simbolico della fine di un millennio (e di un’era) e dell’inizio di una nuova fase nella storia della Russia e del mondo intero.

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Cito un’ultima profezia del mondo cattolico sulla Russia.nParlo della Madonna che a Schio apparve a Renato Baron, nel vicentino, ora defunto. Forse in un viaggio in Russia del veggente la Madonna gli disse queste parole che vedrete in una foto da me scattata (si vede la mia ombra e quella del mio cellulare) una volta che ero dentro la Chiesa del Santissimo Salvatore di Bologna:

Praticamente il trionfo del Cuore Immacolato di Maria sembra dover avvenire quando si finirà di ricostruire (anche materialmente!) le chiese in Russia, distrutte sotto il comunismo.nCiò sta avvenendo già da un po’ e il metropolita Hilarion (capo del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato russo, praticamente il ministro degli esteri della Chiesa Ortodossa Russa) ha detto che in media in Russia vengono ricostruite mille chiese all’anno, per una media di circa tre chiese al giorno. Finite di costruire queste secondo me avverrà quindi il Trionfo del Cuore Immacolato (devozione cattolica e non ortodossa), che potrebbe portare lo Stato più vasto della terra (da sola la Russia ha una estensione territoriale che è mi sa essere circa 1/8 di tutte le terre emerse) a diventare non solo del tutto cristiana ma, addirittura, cattolica. Possibile? Vedremo.

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A proposito del fatto che il veggente di questa apparizione è del vicentino, cito una cosa che forse c’entra poco e potrebbe anche non essere vera, a proposito di coincidenze: da una ricerca del quotidiano Moskovskij Komsomolec è emerso che Putin potrebbe avere origini vicentine. Secondo il quotidiano il suo trisavolo, originario di Costabissara, sarebbe emigrato in Russia per lavorare alla costruzione della ferrovia Transiberiana. Il cognome è effettivamente presente in Veneto. Al di là dei cognomi e soprattutto delle particolari simbologie delle date, non ci resta che attendere e, Dio lo voglia, favorire l’entrata, o meglio ancora il rientro, della Russia nella Cattolicità.

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